Dentro alla mostra di tavole originali ‘Guido Crepax, pubblicità e design’ con i figli Giacomo e Antonio
21/05/2018 news di Alessandro Gamma
Alla Galleria Nuages di Milano sono esposti fino a luglio gli originali del grande artista milanese, che gettano uno sguardo inusuale sul suo lavoro lontano dal fumetto
Confidiamo che chi ha più di 15 anni abbia sentito una volta nella vita sentito nominare Guido Crepax o abbia almeno presente chi sia Valentina (Rosselli), la sua creazione più famosa, nata come personaggio dell’omonimo fumetto e poi divenuta simbolo di erotismo per eccellenza, dentro e fuori dal medium, protagonista di numerose pubblicità e persino di film e serie televisive.
Nato a Milano nel 1933, Crepas – questo il suo vero cognome – non fu soltanto un illustre fumettista, ma anche grafico pubblicitario e architetto, due aspetti della sua carriera forse meno noti ma certo fondamentali nella sua formazione e che sono ora proprio al centro della mostra di opere originali Guido Crepax, pubblicità e design allestita presso la Galleria Nuages di Via del Lauro 10 a Milano. L’esposizione, circa 40 opere in totale (peraltro tutte in vendita), intende infatti celebrare il lavoro di Guido Crepax per il mondo della pubblicità per i prodotti più disparati e la sua attenzione e amore per gli oggetti di design, che spesso inseriva poi anche nelle storie a fumetti.
Abbiamo avuto il piacere di partecipare ad una visita guidata ai dipinti con i due figli maschi dell’artista scomparso nel 2003, Giacomo e Antonio (c’è anche una figlia, Caterina), custodi e curatori dell’archivio Crepax e proprio per questo tra i massimi esperti del corpus del padre. Difficile rendere le loro parole descrittive senza essere fisicamente presenti nello spazio espositivo per poterle associare immediatamente alla visione delle opere stesse, ma vogliamo in ogni caso riportare alcuni estratti così che possano comunque stimolare la vostra curiosità.
La premessa:
Il fumetto per nostro padre è venuto più avanti nella sua carriera, prima ci sono state le copertine dei dischi, un lavoro ottenuto grazie a suo fratello, che faceva il discografico. Il suo tratto, molto americano, piaceva molto. Dopo alcuni anni, cominciò a lavorare per la pubblicità. Fu scoperto casualmente dall’agenzia che curava l’adv della Shell, perchè lui disegnava molto bene le macchine da corsa. E la prima storia di Valentina, La curva di Lesmo, è proprio un omaggio diretto a questa cosa. Per lui il disegno pubblicitario aveva assolutamente la stessa dignità di quello per il fumetto, ci metteva esattamente la stessa passione, cercando di trovare sempre elementi innovativi, senza standardizzare e facendo molta ricerca.
Entrando nel dettaglio:
Ci sono esposti qui alla Nuages diversi originali usati per alcuni spot pubblicitari. Purtroppo quelli fatti per la Shell non sono più in nostro possesso – e speriamo che non siano perduti per sempre – ma ad esempio c’è questo che vede protagonista Terry, questa ragazza trendy coi capelli rossi che appariva nelle pubblicità di Carosello della Terital, marchio commerciale della Rhodiatoce per i suoi tessuti sintetici. C’è poi un disegno pensato per la stampa addirittura su una moquette … e c’è Valentina. Tenete presente che i personaggi dei fumetti di nostro padre comparivano nei diversi progetti a cui lavorava. Così abbiamo una Terry che ricorda ad esempio Belinda, mentre nelle clinicommedie comparivano Valentine bionde nei panni di qualche assistente ecc. ecc.
Guido Crepax ha lavorato però molto anche per la TV:
Qui c’è anche un disegno relativo alla sigla televisiva di Notte Matta, con Loretta Goggi. Il regista si muoveva sul disegno dando l’idea di movimento. Lo stile ovviamente teneva conto di un prodotto che sarebbe andato in TV e in più ci sono elementi che richiamano il jazz, molto amato da nostro padre.
Il legame stretto col mondo della moda e del design:
Il fatto che Valentina fosse una fotografa di moda dava la possibilità a nostro padre di ricreare veri e propri set pubblicitari reali. Potete vedere in alcune tavole oggetti di culto dell’epoca, o comunque di uso quotidiani, come il Maggiolino della Volkswagen, i telefoni e le lampade di una certa foggia ed elementi di arredo di design, come la sedia Mackintosh. Anche gli abiti con cui sono vestiti i personaggi sono veri, si potevano trovar nei negozi d’alta moda all’epoca. Addirittura pensavamo che certi abiti venissero fatti comprare a nostra madre solo perchè potesse fare da indossatrice e poi finissero addosso a Valentina! [ridono]. Ci sono anche quattro bozzetti originali – molto precisi e dettagliati – realizzati per un calendario dell’agenzia Elite. con alcune grandi top model degli anni ’80, tra cui Linda Evangelista, che un bel giorno si presentò a casa nostra a chiedere gli originali.
Ci sono poi in mostra alla Nuages anche delle vere chicche:
Tra le vere rarità che abbiamo portato, ci sono anche questi tre disegni realizzati completamente a matita – fatto assai inusuale per nostro padre -, fatti per la pubblicità di un profumo chiamato ‘Valentina di Guido Crepax’.
Altra rarità sono le tavole a colori:
Un’altra rarità sono le sue tavole a colori, e quelle che vedete qui appese sono colorate direttamente sopra il disegno originale. Un piccolo aneddoto: all’inizio nostro padre aveva pensato Valentina proprio a colori e non in bianco e nero, ma l’idea venne bloccata perchè sarebbe costata troppo la stampa. Su Linus [rivista dove debuttà nel lontano 1065] questo ‘lusso’ veniva concesso solamente ai Peanuts, oltre che per la copertina naturalmente.
Chiusura:
Questa mostra di originali dà l’opportunità di dare uno sguardo praticamente a 360 gradi alla carriera di nostro padre. I fumetti erano in pratica il suo svago, il suo divertimento, mentre la pubblicità era il suo ‘vero’ lavoro.
La mostra dedicata a Guido Crepax è visitabile fino al 21 luglio. Nell’attesa di vederle in tutto il loro vivace splendore dal vivo, potete intanto ammirare alcune delle opere esposte nella nostra gallery qui sotto (e sopra).
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