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Voto: 7/10 Titolo originale: Hit Man , uscita: 17-05-2024. Regista: Richard Linklater.

Hit Man: la recensione del film sotto copertura di Richard Linklater

28/09/2023 recensione film di William Maga

Glen Powell e Adria Arjona sono gli adorabili protagonisti di una rom-com poliziesca irresistibile che gioca con intelligenza coi cliché del genere

hit man film 2023 powell

Dimenticate Out of Sight (o Mr. & Mrs. Smith). È tempo che una commedia romantica venata di poliziesco diretta da Richard Linklater diventi la nuova preferita su piazza. Una delle più grandi sorprese della Mostra del Cinema di Venezia 2023 è stato infatti il 22° film del regista di Houston, intitolato Hit Man.

Alla proiezione per la stampa del Lido ha scatenato scene inusuali, con le circa mille persone presenti che hanno riso e applaudito come raramente capita alla Mostra del Cinema. Tutti questi critici e amanti del cinema, provenienti da tutto il mondo, di solito un pubblico molto agguerrito e difficile, si sono completamente persi divertendosi lungo le quasi 2 ore di visione.

Hit Man è una rom-com che gioca con il sottogenere dei sicari a pagamento (al Lido, non casualmente forse, era presente in Concorso anche The Killer di David Fincher), ma racconta anche una storia insolita, che segue un mite docente divorziato di New Orleans che inizia a lavorare appunto come ‘finto sicario a pagamento’ sotto copertura per la polizia locale.

Scritta da Richard Linklater e dal protagonista Glen Powell (Top Gun: Maverick), la vicenda prende spunto da quella di un uomo realmente vissuto di nome Gary Johnson. Si tratta di un’altra di quelle storie hollywoodianamente improbabili con al centro un agente sotto copertura, come aveva già fatto anche Spike Lee nel 2018 nel suo satirico BlacKkKlansman (la recensione).

Hit Man (2024) poster filmIl tutto è gestito abilmente dall’esperto Richard Linklater, che non abbellisce mai o cerca di rendere Hit Man più ‘impegnato’ del necessario, mantenendo la sua regia minimale ma facendo in modo che funzioni al meglio per quello che ha da dire e in modo che le interpretazioni del cast abbiano il tempo di risplendere. Si rifà ai concetti di identità e di autoproclamazione psicologica così diffusi nella nostra esistenza sui Social, e offre anche una dose di appagamento grazie al delizioso tono da fine anni ’90.

Certo, l’idea di essere intrappolati in una vita di falsità non è nuova, ma Richard Linklater si diverte a giocare con le alte nozioni di id, ego e superego e di come siamo noi, e la società, a stabilire quale sia il più prevalente.

A tal proposito, il 34enne Glenn Powell interpreta Gary, un uomo dalla faccia “perfettamente dimenticabile” che ha l’hobby del bird-watching, ama i gatti e le scarpe comode e che insegna ad una classe di liceali il concetto di sé – una linea di confine ben precisa portata avanti parallelamente alla sua metamorfosi da ‘idiota’ a stallone attraverso un abile gioco di ruoli.

Durante un’operazione, il poliziotto che di solito interpreta il finto sicario del titolo che deve incastrare gli ‘assoldatori’, viene messo improvvisamente in panchina, lasciando a Gary – fino a lì un semplice consulente tecnico – l’unica opzione di entrare velocemente in azione con un microfono nascosto addosso. Costretto a vestire i panni di un personaggio, Gary scopre così un lato dormiente di se stesso – il criminale, il duro – e presto si cimenta con naturalezza e senza problemi nella routine del sicario a pagamento, arrivando a cambiare continuamente i travestimenti.

Può sembrare strano affermare che questa è una storia ‘spassosa’, ma lo è davvero, soprattutto con questi attori e questo script.

Hit Man si issa così immediatamente al fianco di piccoli classici come L’ultimo contratto e Assassination Bureau tra le commedie dark sui sicari più irresistibili. Anche questa volta non si tratta di un vero e proprio killer spietato, ma è proprio questo il punto.

La spensierata sceneggiatura incede in un crescendo di situazioni imprevedibili e spesso dal tono bizzarro, spiazzando chi si aspetterebbe qualcosa di più drammatico o serioso (o ‘festivaliero’ …), ma Richard Linklater dovrebbe ormai aver dimostrato di essere in grado di gestire i generi più disparati, come dimostra la sua lunga filmografia.

E dai suoi primi classici come La vita è un sogno e School of Rock, fino al sottovalutato Tutti vogliono qualcosa del 2016, non è certo la prima volta che il filmmaker 63enne inebria il suo pubblico di trovate divertenti. In Hit Man, l’umorismo germoglia nella relazione super adorabile tra Gary e una donna di nome Madison (Adria Arjona), da lui spinta a cambiare i propositi criminali.

Adattando infatti la sua ‘maschera pirandelliana’ a ogni nuovo cliente attraverso lo spionaggio sui canali Social, mentre sta incarnando l’affascinante ‘Ron’ incontra la giovane donna intrappolata in un matrimonio violento. Con lei c’è una connessione immediata (che ricorda quella tra Jennifer Lopez e George Clooney del 1998) e l’intesa elettrica tra i due rimanda alla frizzantezza di Ethan Hawke e Julie Delpy nella trilogia Before (anche se qui c’è la prima scena di sesso di Richard Linklater, davvero rovente).

hit man film 2023 powellE se il tuo io fosse un costrutto?“, chiede al pubblico. E cosa succede quando Gary vuole rimanere Ron?

Uno degli aspetti più riusciti di Hit Man è allora il modo in cui gioca – e commenta – i soliti cliché dei film sui sicari / assassini – letteralmente ricorrendo al voice over in alcune scene. Oltre a ricordare al pubblico che “I sicari non esistono davvero”, il film capovolge alcuni stereotipi e ne prende in prestito altri, ma li utilizza in modo giocoso per migliorare il livello di intrattenimento del pubblico.

I commenti filosofici e sulla morale dell’uccidere sono un classico dei film sui killer a pagamento, ma il modo in cui vengono usati in Hit Man rendono la storia particolarmente intelligente. Anche se nulla di quello che vediamo sullo schermo è veramente credibile, fa parte della gioia di guardare qualcosa di abbastanza realistico da sembrare che sia potuto accadere davvero, ma comunque ancora abbastanza assurdo da essere semplicemente piacevolmente cinematografico.

Su tutto, la prova di Glen Powell è di quelle da non perdere, di quelle capaci di far emergere il suo talento (fino ad ora non completamente espresso), visto che spazia dal serio allo sfigato, dall’affascinante al sexy, dallo strano allo stravagante, interpretando una quantità di piccoli ruoli a breve distanza.

E proprio come in Out of Sight, le scene di flirt, più sexy e persino polemiche tra Glen Powell e Adria Arjona sono davvero infuocate – è quasi come vedere i Brangelina sullo schermo – soprattutto quando la coppia concorda i termini della loro relazione non convenzionale durante il cosplay del club Mille Miglia. Riescono persino a venderci una toccante dichiarazione d’amore mentre un uomo sta morendo ai loro piedi. Il pubblico si innamorerà di entrambi.

E il discorso di fine semestre di Gary ai suoi studenti sul vivere al meglio la propria vita potrebbe ispirare alcuni a spingersi oltre il limite della fissità delle propria maschera quotidiana.

Al momento non sono disponibili il trailer o la data di uscita italiana di Hit Man.