Voto: 7/10 Titolo originale: The Strangers , uscita: 29-05-2008. Budget: $9,000,000. Regista: Bryan Bertino.
Riflessione: The Strangers di Bryan Bertino, lo sgomento di un Male senza motivazione
05/11/2020 recensione film The Strangers di Marco Tedesco
Nel 2008 Scott Speedman e Liv Tyler erano i protagonisti di un home invasion reso agghiacciante dalla totale mancanza di 'senso' delle azioni notturne dei tre maniaci mascherati
Fin dall’invenzione delle cineprese, i registi hanno scavato nei recessi più oscuri delle loro menti nel tentativo di scovare e portare sul grande schermo il prossimo grande boogeyman cinematografico. Dai morti viventi di George A. Romero al Freddy Krueger di Wes Craven, questi mostri da incubo che hanno terrorizzato in modo memorabile generazioni di spettatori sono stati per lo più creature abbastanza diverse da quelle che si trovano nella nostra realtà ‘fisica’, fornendo una sorta di ‘distanza di sicurezza’ dalla paura che scaturisce in chi guarda mentre loro inseguono o uccidono brutalmente le loro sventurate vittime.
Così, quando ci mettiamo sotto le coperte, possiamo essere abbastanza sicuri che non saremo lacerati nel sonno da un lupo mannaro o prosciugati da un vampiro assetato del nostro caldo sangue. Ed è improbabile anche finire come i protagonisti di un film di Nightmare.
Tuttavia, una cosa di ci non possiamo essere completamente certi è che saremo al sicuro dai mostri più spaventosi di tutti, gli esseri umani dalla intenzioni più bieche con cui siamo costretti a condividere questo pianeta.
È per questo motivo che nessun sottogenere dell’horror è più genuinamente terrificante dell’home invasion, che fa leva sulla concretissima paura (gli eventi di cronaca, purtroppo non infrequenti, sono lì a testimoniarlo) che il posto più sicuro per ciascuno di noi venga trasformato improvvisamente in un inferno a occhi aperti. Innumerevoli film usciti negli ultimi decenni rientrano in questa categoria, da Gli occhi della notte del 1967 a You’re Next del 2011, ma è probabilmente con l’intervento sulla scena di Bryan Bertino che si è raggiunto l’apice del terrore
Distribuito nel 2008, The Strangers ha aumentato esponenzialmente il ‘fattore paura’ lasciando completamente sconosciute – o, per meglio dire, scegliendo di non averne nessuna in particolare – le motivazioni degli assalitori.
Non c’è assolutamente nulla di ingannevole nella semplicità della premessa della sceneggiatura scritta da Bryan Bertino. In The Strangers, James Hoyt (Scott Speedman) e Kristen McKay (Liv Tyler), la cui relazione travagliata riceve un’introduzione meravigliosamente sfumata nei primi 15 minuti, trascorrono la notte in una remota casa per le vacanze. Verso le quattro del mattino, sentono bussare alla porta di casa da una giovane donna, che afferma di essere alla ricerca di una sua amica; subito dopo, un trio di maniaci mascherati irrompe nell’abitazione e terrorizza la coppia.
Perché lo fanno? Questa è una domanda affrontata direttamente nello script, e la risposta fa venire i brividi solo a pensarci.
“Perché eravate in casa“, risponde uno degli intrusi incappucciati.
Più che una semplice frase ‘a effetto’, quell’agghiacciante rivelazione martella l’intera struttura di The Strangers, ovvero che questi sadici assassini non hanno bisogno di vera una ragione per farci diventare il loro prossimo obiettivo. È ‘confortante’ credere che devi fare torto a qualcuno per diventare il suo nemico giurato, ma la realtà, come viene spaventosamente (di)mostrato in The Strangers, è che la tua esistenza pacifica può essere distrutta in un attimo semplicemente perché ti sei trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.
E a volte, come il mondo ha imparato per gentile concessione dei famigerati omicidi della Famiglia Manson del 1969, che hanno ispirato liberamente Bryan Bertino nella scrittura di questo film, quel posto sbagliato possono essere le mura di casa tua.
Come per gli omicidi di Sharon Tate e dei suoi amici, non ha davvero senso la brutalità mostrata in The Strangers, e sebbene molti nel corso degli anni abbiano criticato il regista per questo, si tratta ampiamente dell’aspetto più agghiacciante del film. Appena fuori dal cancello, una sequenza narrata (un cenno diretto a Non aprite quella porta) più o meno delinea tutto ciò che andremo a vedere, facendoci sapere che i due personaggi che stiamo per incontrare non sopravviveranno a quella notte.
Meno di 80 minuti dopo, come promesso, James e Kristen vengono pugnalati a morte senza complicazioni; e, proprio così, il film finisce. Nessun colpo di scena. Niente sorprese. Quando è finita, ci rendiamo conto che non aveva ‘senso’ ciò a cui abbiamo appena assistito. Difficile non rimanere turbati dal terrore palpabile di quell’inutilità anche molto tempo dopo la fine dei titoli di coda.
Tutto in The Strangers è silenzioso e attenuato, motivo per cui è così efficace nel trasmettere questo senso di paura palpabile. Nel momento più agghiacciante, Kristen si sta versando un bicchiere d’acqua in cucina mentre il cosiddetto “Man in the Mask” guarda da lontano – qualcosa che lo spettatore vede, ma la donna no.
Il breve scorcio del killer mascherato sullo sfondo, che è volutamente fuori fuoco, è l’equivalente visivo dell’iconica rivelazione di Chiamata da uno sconosciuto del 2006, quando l’assassino sta telefonando dall’interno della casa, la completa antitesi del jumpscare che affligge così tanti film dell’orrore.
Mostrandoci che l’assassino è dentro l’abitazione, e poi facendoci attendere che colpisca, Bryan Bertino infonde la maggior parte di The Strangers di una tensione così densa da poterla tagliare con un coltello da macellaio, dimostrando con il suo primo film di aver capito esattamente cosa rende spaventoso un horror. Veramente spaventoso.
The Strangers non ci mette addosso la strizza di avventurarci in un bosco con gli amici, né ci fa temere che nostri cari ritornino dalle tombe e comincino a banchettare con la nostra carne. Piuttosto, avvolge nel terrore una situazione semplice e quotidiana, quella di essere semplicemente in casa dopo che il sole tramonta. Perché non sai mai chi potrebbe venire a bussare. E il solo fatto di essere lì potrebbe essere sufficiente per farti ammazzare.
Di seguito una scena di The Strangers:
© Riproduzione riservata
Fonte: BD