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Voto: 4.5/10 Titolo originale: Mona Lisa and the Blood Moon , uscita: 30-09-2022. Regista: Ana Lily Amirpour.

Mona Lisa and the Blood Moon: la recensione del film diretto da Ana Lily Amirpour

29/09/2022 recensione film di Gioia Majuna

Kate Hudson e Jeon Jong-seo sono le protagoniste di un fanta-drama dall'ambientazione putrida, ma dalla scrittura superficiale

mona lisa and the blood moon film

Dopo aver trascorso la maggior parte del decennio in uno stato catatonico in una “Casa per adolescenti mentalmente insani” vicino alle Everglades della Louisiana, una notte si risveglia qualcosa in Mona Lisa Lee (Jeon Jong-seo). Usando solo il notevole potere della sua mente, riesce a fuggire, lasciandosi dietro una scia di guardie e poliziotti insanguinati. Per caso incontra la ballerina di pole dance Bonnie Belle (una sexy e decadente Kate Hudson), un’opportunista di strada che capisce subito il potenziale delle abilità molto peculiari di Mona. Offre quindi alla ragazza un rifugio, ma a caro prezzo.

L’ultima fatica di Ana Lily Amirpour – presentata in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021 – ripropone alcuni dei temi dei suoi film precedenti – lo status di outsider, le politiche sessuali – che sono ancora una volta filtrati attraverso una lente policromatica. Annegandolo nello squallore di New Orleans, con un’estetica al neon (e al nylon …), il film ne assapora il marciume. Ma la scrittura di Mona Lisa and the Blood Moon non è abbastanza mirata da renderlo molto più di un veloce brivido a buon mercato.

mona lisa and the blood moon poster itaCon il suo sfondo da strip club, la sua follia ribollente e l’esplorazione di strane amicizie di coppia, ha in qualche modo attirato paragoni con Titane di Julie Ducournau (la recensione), anche se non è né così formalmente audace né altrettanto genuinamente trasgressivo.

Privo della lucida precisione visiva cromata di quel film, Mona Lisa and the Blood Moon opta invece per una paludosa torbidezza, sia nell’aspetto visivo che nella narrazione. Potrebbe essere un’opera difficile da posizionare a livello commerciale (e il grande ritardo nella distribuzione sembra confermarlo): non abbastanza estremo per entusiasmare i fan dell’horror; non abbastanza complesso per attirare il pubblico d’essai; leggermente troppo ‘strano’ per il mainstream che cerca i supereroi.

Jeon Jong-seo, nota soprattutto per la sua memorabile interpretazione in Burning – L’amore brucia di Lee Chang-dong, è una scelta di casting intelligente per un personaggio che viene definito in tutto il film dalla sua condizione di outsider e dalla sua diversità. Avendo trascorso la maggior parte della sua vita dentro una cella imbottita, senza alcuna interazione significativa con altre persone, Mona sta imparando cosa significa ‘essere umani’.

L’attrice coreana interpreta il personaggio principale di Mona Lisa and the Blood Moon come una Intelligenza Artificiale, elaborando con disinvoltura le informazioni e rimanendo un po’ disorientata dall’idea di piacere davvero a un’altra persona. Le sue iniziali ‘lezioni di vita’ la indottrinano dei concetti di crudeltà, paura e avidità. La naturale reazione umana, di fronte a un dono così specifico e potente come quello di Mona, sembra essere quella di schiacciarlo e di contenerlo o, nel caso di Bonnie, di monetizzarlo.

Eppure, vediamo anche alcuni incontri che dimostrano sincero altruismo: alcuni ragazzi dediti all’alcol che le regalano una birra e un paio di scarpe; Fuzz (Ed Skrein), lo spacciatore di strada coi tatuaggi sul viso che sembra sul punto di prendersi gioco di questa ragazzina danneggiata e vulnerabile, ma si rivela una presenza benevola e premurosa. Ma il legame più stretto instaurato da Mona – l’amicizia che inizia a umanizzare un personaggio che all’inizio viene rappresentato come una sorta di letale creatura soprannaturale – è quello con il figlio undicenne di Bonnie, Charlie (Evan Whitten), anch’egli un reietto dall’animo ferito che la istruisce sulle gioie catartiche di agitarsi al ritmo dell’heavy metal suonato ad alto volume.

L’uso della musica è uno dei punti di forza di Mona Lisa and the Blood Moon. Il metal di Charlie è solo una delle tante scelte di colonna sonora che aggiungono spavalderia propulsiva alla narrazione, che altrimenti potrebbe apparire un po’ incerta. In effetti, dopo aver liberato l’imprevedibile Mona Lisa nel mondo, sembra che Ana Lily Amirpour non sapesse del tutto cosa fare con lei. Insomma, un film riuscito a metà, il cui messaggio rimane incerto.

Di seguito il trailer italiano di Mona Lisa and the Blood Moon, nei nostri cinema dal 30 settembre: