Voto: 7/10 Titolo originale: Terrifier , uscita: 25-01-2018. Budget: $35,000. Regista: Damien Leone.
Terrifier: la recensione del film horror di Damien Leone con Art il Clown
25/04/2020 recensione film Terrifier di William Maga
Il regista scrive e dirige un omaggio violento e sfrenato al cinema slasher degli anni '80, lanciando sulle scene un nuovo sadico boogeyman muto
Immaginate per un momento che tra le pieghe della notte del 31 ottobre si nasconda un maniaco che è la racchiuda le caratteristiche dei più iconici villain e boogeyman del cinema del terrore. Possiede la spassosa personalità di Freddy Krueger, l’impossibile invincibilità di Jason Voorhees, la mitezza e l’ossessività minacciosa di Michael Myers per la festività di Halloween, l’appetito disgustoso e la brutalità di Leatherface, il folle senso della moda e la passione per il trucco di Pennywise, i metodi di uccisione creativi e pieni di brio della bambola assassina Chucky, l’amore sadico per i giochi malati di Jigsaw e persino la propensione del serial killer Buffalo Bill a cimentarsi nel travestitismo perverso. Il suo nome è Art il Clown, e una volta che gli spettatori l’avranno conosciuto in Terrifier, supplicheranno che questo mimo psicopatico diventi il protagonista di una sua saga.
Uscito direttamente per il mercato home video e VOD nel 2016, Terrifier è un film indie / slasher a medio budget (800.000 dollari) decisamente ispirato alle pellicole del genere degli anni ’80 che è stato scritto e diretto da Damien Leone (All Hallow’s Eve, Frankenstein vs. The Mummy) e realizzato in collaborazione con la Dark Age Cinema.
Rimanendo fedele alla classicissima formula dello slasher, si avvale un cast apparentemente adeguato infarcito di potenziali vittime. In realtà si concentra solo su alcuni personaggi, tra cui Tara, interpretata dall’attrice e scrittrice Jenna Kanell (The Bye Bye Man), sulla Dawn di Catherine Corcoran (Return to Nuke ‘High Volume 1), Victoria di Samantha Scaffidi (Demon Hole) e su David Howard Thornton (la serie Gotham), che si cela sotto il bianco make-up del pagliaccio dal ghigno insanguinato.
Quando si tratta della trama, gli slasher sono intenzionalmente privi di qualsiasi storia che possa suonare ‘credibile’, poiché la violenza in essi espressa è pensata per essere proprio il punto cruciale del film. In poche parole, Terrifier parla di un paio di amiche ubriache che si trovano per strada la notte di Halloween mentre cercano di tornare a casa dopo una festa. Mentre discutono su chi guiderà, attirano l’attenzione di un inquietante clown di passaggio che potrebbe far diventare Pennywise coulrofobico.
Quando finalmente si rendono conto di essere troppo sbronze per accendere la macchina, si dirigono verso una pizzeria per prendere qualcosa da mangiare e provare a rinsavire un po’. Pochi momenti dopo, Art il Clown (Thornton) le raggiunge e inizia a comportarsi in modi bizzarri e sinistri, ma dopo aver devastato il bagno del locale con le sue deiezioni, viene scaraventato fuori dal proprietario, insieme al suo sacco nero per la spazzatura pieno di giocattoli per la tortura (aka coltelli, pinze, catene, uncini ecc.).
Una volta che le ragazze ritengono che è sicuro andarsene, tornano verso l’auto, ma scoprono che una delle gomme è stata manomessa e, senza pezzi di ricambio per cambiarla, la mora Tara (Kanell) è costretta a usare il telefono della bionda Dawn (Corcoran) per chiamare sua sorella Veronica (Scaffidi) e chiederle di venirle a prendere. L’attesa è però lunga e snervante, ma non quanto lo è il destino che attendo Dawn quando la ragazza decide di entrare in un vicino edificio fatiscente per cercare di usare il bagno, e lei e Tara rimangono rinchiuse in una vera e propria casa degli orrori in balìa del mimo maniaco che si diverte praticando mutilazioni e omicidi.
Come saprete, gli anni ’80 sono stati un momento fondamentale per l’horror, con l’introduzione del lattice e di una migliore qualità dei materiali destinati agli effetti speciali pratici, per lo sviluppo e la progressione del filone slasher e per lo sdoganamento di una violenza e di un tasso di gore così intensi da arrivare a sconvolgere anche i fan che si pensano dei duri. È stato il decennio che ha concesso carta bianca alle idee più efferate ed estreme degli sceneggiatori, che in genere si sono tradotte in decapitazioni, amputazioni, eviscerazioni complete, esplosioni di teste, secchiate di sangue e morti decisamente grafiche.
La vera bellezza degli slasher degli anni ’80 è che non sono mai stati venerati per le trame, la carica sociale eversiva, le performance dei protagonisti, i dialoghi o il valore della produzione, quanto piuttosto per l’eccesso di violenza insensata e spesso gratuita, le uccisioni granguignolesche, il gore parossistico, le protesi e le folli invenzioni artigianali, le colonne sonore elettroniche e rock e l’eccitante intensità dell’azione.
Ebbene, Terrifier incarna perfettamente tutti quegli elementi che hanno reso così grande certo cinema degli anni ’80, modernizzandone al contempo alcuni aspetti per garantire che rimanga ala passo coi tempi in un mondo che si evolve ma rimane inevitabilmente lo stesso. Il gore e gli effetti speciali del film sono lo specchio di questa situazione, eccessivi e disturbanti, con gli omicidi messi in atto in modo creativo e animalesco, innaffiati di liquido rosso e nessuna pietà.
Derivativo quanto si vuole, ma interessante non solo nello sviare le certezze su chi sia la final girl, ma soprattutto nel puntare su un implacabile serial killer muto, che determina la straniante assenza di qualsiasi dialogo per buona parte dei suoi 80 minuti scarsi, Terrifier non è niente di più che un auto consapevole e sentitissimo omaggio – senza freni imposti dalla censura – a un certo tipo di opere, girato da un regista che le ha evidentemente amate e studiate profondamente e che si rivolge (esclusivamente?) a un pubblico che la pensa come lui e che saprà apprezzarne il marasma di citazioni e rimandi. Una visione doverosa? No. Una visione piacevole per una serata a tutto splatter? Si.
Di seguito il trailer internazionale di Terrifier:
© Riproduzione riservata