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Recensione libro + Intervista | Guida ai Cinecomics di Giuliano Gambino

12/04/2021 news di Alessandro Gamma

Un mastodontico volume di oltre 800 pagine che racchiude le schede di quasi 450 film ispirati dai fumetti, realizzati dagli albori del cinema fino ad oggi

guida ai cinecomics gambino NPE

Come avrete senz’altro notato, nell’ultimo decennio i prodotti cinematografici (e televisivi) collegati direttamente al mondo dei fumetti ha subìto un vero e proprio boom, con l’industria dell’intrattenimento – soprattutto hollywoodiana, ma non solo – che ha deciso di investire budget sempre più importanti nello sviluppo di progetti già narrati su carta attraverso disegni e balloons, imbastendo veri e propri ‘universi’ interconnessi che spesso hanno registrato incredibili record di incassi al botteghino internazionale, come dimostra il risultato di Avengers: Endgame nel 2019.

Quel che molti però non sanno (o tendono a scordare), fuorviati anche da un utilizzo spesso errato di un termine di riferimento come cinecomic, è che, sebbene il mondo dei supereroi stia alimentando a getto continuo quello del cinema, la Nona Arte abbia ispirato tanti altri titoli che ben poco hanno a che vedere con i tipici mantelli e calzamaglie colorati.

Con l’obiettivo di (ri)dare allora i giusti valore e significato al termine cinecomic, nato dalla contrazione delle parole ‘cinema’ e ‘comics’, ma troppe volte abusato e snaturato finendo per etichettare film che di fumettistico presentano ben poco se non alcune suggestioni, è nato ora Guida ai Cinecomics – Dalla pagina allo schermo di Giuliano Gambino (Edizioni NPE, brossura con alette b/n, pagg. 816, 25 euro), un volume interamente dedicato proprio ai lungometraggi ispirati all’universo fumetto, sia esso quello dei comic book, delle graphic novel, dei manga, delle strip, della bandee dessinée ecc.

guida ai cinecomics gambino NPE (4)Lo sfruttamento degli albi a fumetti è stato ampiamente operato in tutto il mondo – spesso anche in paesi insospettabili – col risultato che, nel corso di quasi 100 anni di attività, l’industria audiovisiva ha realizzato più di 2.000 corto, medio o lungometraggi la cui storia ricalca (o è in parte ispirata) ad un racconto a fumetti, sia esso one-shot o seriale.

Da questa sterminata produzione l’autore ha ‘estratto’ oltre 400 schede raccolte in ordine cronologico che, in una sorta di percorso, raccontano al lettore l’evoluzione del rapporto tra fumetto e cinema, partendo dai primi esperimenti con i serial per il grande schermo fino ad arrivare alle ultime proposte realizzate dalle più moderne piattaforme streaming. Tutto ciò che è stato possibile visionare in lingua italiana e che deriva dal medium fumetto è stato raccolto in Guida ai cinecomics.

Naturalmente c’è spazio per i famosi supereroi della Marvel e della DC Comics, ma anche per tante commedie, drammi, racconti d’avventura, storie horror e tanto altro, a dimostrazione che le storie a fumetti, rese sempre più popolari negli ultimi tempi, sono ben radicate nella Settima Arte sin dagli inizi, condividendo la passione per il genere.

Dettagli tecnici, locandine, trame, curiosità e tavole di confronto, assieme a un breve commento critico, accompagneranno il lettore nella scoperta di tantissimi film, largamente noti o mai sentiti prima, per un compendio indispensabile a chiunque intenda andare alla scoperta di quello che – a tutti gli effetti – è un genere tra i più floridi.

Abbiamo fatto una chiacchierata con Giuliano Gambino per parlare della genesi di Guida ai cinecomics e della sua passione per il mondo dei supereroi su celluloide:

A chi si rivolge questo volume? Come mai l’hai pubblicato proprio ora?

Guida Ai Cinecomics si rivolge a lettori di ogni tipo. Molti la definiscono una bibbia sull’argomento, e in tal senso i più curiosi e temerari potrebbero leggerla dall’inizio alla fine, facendo così un viaggio cronologico alla scoperta di questi film. Altri potrebbero semplicemente infilare il dito tra le pagine e scoprire un titolo per la serata. Personalmente credo possa essere interessante consultarlo dopo la visione di un determinato prodotto, visto e considerato che oltre alla ricerca di dati, informazioni e curiosità, per molti titoli mi sono speso anche in commenti e analisi critiche che possono rafforzare l’esperienza.

Per quanto riguarda il momento, non ce ne sarebbe potuto essere uno migliore. I cinecomic sono all’ordine del giorno, figurano tra i maggiori incassi della storia del cinema, coinvolgono le star più famose del grande e piccolo schermo, e sono costantemente al centro di annunci e nuove produzioni. La mancanza di una pubblicazione ad hoc sull’argomento credo sia stata sopperita appieno da questo volume, almeno per il momento.

Il primo cinecomic visto e le tue reazioni

Domanda difficilissima proprio perché, come molti scopriranno leggendo il volume, tanti film del nostro passato sono dei cinecomic e noi, probabilmente, guardandoli non ne eravamo a conoscenza. Si tratterà di certo di qualche film della mia infanzia. Ricordo ancora “The Mask” con Jim Carrey visto in un cinema all’aperto della mia città, ma di sicuro ci saranno stati in tv i “Superman” con Christopher Reeve o i “Batman” di Tim Burton. Ricordo ancora lo stupore e l’emozione quando al cinema vidi lo “Spider-Man” di Sam Raimi, lì le cose stavano davvero cambiando.

guida ai cinecomics gambino NPE (3)Quanti ne avevi visti prima di iniziare il volume?

Questa fortunatamente è stata la parte meno problematica della lavorazione. Personalmente sono un grande appassionato di cinema, e negli anni ho letteralmente divorato lo schermo guardando film su film. Poi con l’apertura del mio blog www.moviesbook.it ho iniziato a dare priorità, tra le mie visioni, proprio ai cinecomics e ai prodotti assimilabili alla cultura pop e all’entertainment.

Nel libro ci sono circa 450 film, e alcuni dei titoli più vecchi sono difficilmente recuperabili, di conseguenza ho potuto visionare solo alcuni spezzoni e quei pochi materiali reperibili. Tornando alla domanda, e dando uno sguardo al mio account IMDB, per completare la lavorazione del volume ne avrò visti non più di una trentina, quindi ero già a buon punto.

Ti sei sorpreso nello scoprire quanti cinecomic hanno fatto e di cui magari non sospettavi l’origine?

Ci sono stati alcuni titoli presenti nel libro, che come avrai letto si concentra sulla produzione cinematografica distribuita in Italia, che in effetti mi hanno sorpreso, penso soprattutto ad alcuni titoli europei degli anni ’60. Ma ad essere onesto quel che mi ha sorpreso è la corposa filmografia di alcuni Paesi come la Turchia e le Filippine (in parte riportata come elenco al termine dei vari capitoli). Queste ultime soprattutto, hanno un catalogo di fumetti impressionante e molti dei loro titoli sono stati trasposti in pellicole, del tutto sconosciute al grande pubblico, ma che nella mia ricerca preliminare hanno più volte fatto capolino. In Italia l’unico esempio di questi cinecomics l’abbiamo avuto negli anni ’50 con “Il Serpente sulla Croce” di Gerardo de Léon, tratto dall’ impronunciabile komik filippino “Ang Sawa Sa Lumang Simboryo”.

Quali sono per te gli ingredienti del buon cinecomic?

Non credo ci siano, ma ci sono alcuni elementi che possono dare giustizia al film. Io non sono un sostenitore della fedeltà assoluta, credo che ogni medium abbia le sue necessità e di conseguenza quel che funziona su carta non debba per forza farlo sullo schermo. Di certo, quando sceneggiatori e registi lavorano seguendo la propria visione artistica ma al tempo stesso dando giustizia all’opera primaria, la comunione delle cose porta a risultati più soddisfacenti, soprattutto agli occhi dei lettori che riscoprono quella storia al cinema.

Dopotutto, leggendo molte storie a fumetti sembra quasi di vederle già sullo schermo, e riportarne alcune sequenze e momenti iconici può essere si un omaggio, ma anche una scelta stilistica efficace. Penso a scene divenute cult, alcune delle quali riproposte anche nel volume, ma l’immagine è solo uno dei tanti fattori. Ci sono anche film che prendendo solo spunto, riadattando trame, personaggi e ambientazioni, riescono comunque nell’intento di presentare prodotti di buon livello. In fondo, tranne che in alcuni casi sporadici, nessun cinecomic è la riproposizione perfetta, per filo e per segno, del fumetto a cui si ispira.

Cosa pensi del termine cinecomic?

Cinecomic è un termine nostrano, è quello che gli americani chiamano semplicemente comic book adaptation o comic book movie, e a dirla tutta mi piace parecchio, rende l’idea. Quel che non mi piace, e che in qualche modo denuncio proprio nel volume, e il suo uso, troppe volte, fuori luogo. Se vogliamo usare la parola cinecomic per riferirci ai film tratti dai fumetti, non possiamo presentare come tali produzioni che di fumettistico hanno solo alcune eco e suggestioni, come ad esempio “Lo Chiamavano Jeeg Robot” o “Il Ragazzo Invisibile“, per citare due opere italiane. Neanche se si tratta di “L’Angelo del Male – Brightburn“, l’horror di David Yarovesky prodotto da James Gunn che è chiaramente una terrificante rivisitazione della storia di origini di Superman.

Perché alla gente piace la Marvel ma – almeno sembra – la DC molto meno?

È una questione spinosa e neanche molto chiara, come appunto specifichi. Di certo tra le due c’è una differenza sostanziale in ottica di struttura. Parlando sempre in chiave cinematografica, la Marvel lavora con piani a lungo termine, costruendo prodotti destinati ad un pubblico di famiglie, sebbene negli ultimi tempi, con le produzioni Disney+, sembra che le cose si stiano un po’ ampliando. La DC, provenendo da una esperienza di grande successo come la Trilogia sul Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, ha cercato di differenziare le proprie produzioni dando un taglio più realista, cupo e autoriale. Non che sia un male, anzi, i film DC Comics sono tutti godibilissimi, molti anche più di quelli Marvel.

guida ai cinecomics gambino NPE (2)Il problema di fondo credo sia l’abitudine. Il pubblico medio si è abituato alle narrazioni Marvel, al loro modo di gestire le storie e alla continuity, ai loro toni colorati e divertenti. I progetti DC Comics hanno da sempre avuto uno stile più epico, e inizialmente la direzione intrapresa dalla Warner Bros. per questi progetti sembrava decisa. Poi ci sono stati alcuni passi falsi, cambiamenti in corsa, problemi dirigenziali e tanto altro che hanno letteralmente sconvolto questi piani, portando a film ibridi, che in qualche modo hanno cercato di mantenere quei tratti di verosimiglianza marchio DC ma al tempo stesso hanno avuto un’occhio di riguardo nei confronti del pubblico in stile Marvel. Penso a film come “Suicide Squad“, “Shazam” o “Aquaman“. C’è stata molta confusione da questo punto di vista.

La Marvel è stata la prima a proporre una tipologia di cinema diversa, e i grandi successi hanno portato grandi guadagni, che hanno finanziato merchandising e presenza mediatica. Di conseguenza non credo che alla gente “piaccia di più” la Marvel, semplicemente si è abituata ad una tipologia di prodotto che risulta sì sempre appagante, ma che al tempo stesso è presente ovunque come un costante bombardamento.

Poi c’è la questione dei fandom, di chi ama i fumetti di una o dell’altra fazione, e di chi a prescindere da tutto boicotta un film o un altro semplicemente perché la storia non è come quella del fumetto, perché l’attore non gli piace ecc. ecc. . Ma questa è un’altra storia, e neanche tanto interessante da seguire.

Il cinecomic più riuscito / meno riuscito per te, e perché

Questa è la domanda che fanno più o meno tutti ma in fondo, se ci pensi, è davvero difficile rispondere. È come se oggi ti chiedessi qual’è il miglior film della storia e perché? Ogni film ha i suoi pro e i suoi contro, il cinema è bello perché lo spettatore sullo schermo vede ciò che vuole e prova sensazioni in base alla propria persona. Ci sono certamente dei cult, dei film che passeranno alla storia in questa categoria. Penso a “Superman” di Richard Donner”, a “Batman” di Tim Burton, ma anche a “Barbarella“, “Il Corvo“, “La Famiglia Addams“, “Sin City“, “Scott Pilgrim Vs. The World” e tanti altri. Ognuno di questi titoli ha le proprie peculiarità, è riuscito a riportare sullo schermo i tratti predominanti e fondamentali delle opere a fumetti a cui sono ispirati.

Se invece dovessi citarti i peggiori, forse non basterebbero queste righe. Come detto in Guida ai Cinecomics ci sono quasi 450 schede dedicate a questi film. Credi davvero che tutti e 450 siano dei capolavori?! 🙂 Ne riparleremo quando avrai visto (se non lo hai già fatto) “Il Ritorno di Kenshiro” di Tony Randel, produzione americana che ha letteralmente massacrato una storia della nostra infanzia come “Hokuto No Ken – Ken Il Guerriero” di Tetsuo Hara e Buronson.

the boys stagione 2 serie 2020Cosa pensi delle versioni seriali per la TV?

Le adoro. Purtroppo in Guida Ai Cinecomics non c’è stata la possibilità di inserirle, altrimenti avremmo dovuto pubblicare una enciclopedia in volumi e non un singolo libro, ma le serie tv comic-based sono al pari dei cinecomics e riescono in alcune occasioni dove i film falliscono. Anche qui però si parla di gusti, di impostazione e di stile. Penso alle serie DC Comics di The CW, quelle del cosiddetto Arrowverse, che da molti vengono criticate ma che, al tempo stesso, popolano i palinsesti americani ormai da quasi dieci anni.

Probabilmente la DC, rispetto alla Marvel, sta funzionando meglio sul piccolo schermo, anche pensando a titoli come “Titans” o “Doom Patrol“. Questa condizione però è al momento traballante, perché con “Wandavision” e “Falcon And The Winter Soldier“, i Marvel Studios stanno minando anche questo territorio.

Parlando sempre del mondo supereroico, ma non solo, i fumetti vivono di continuity, di conseguenza la serialità è l’arma che si presta meglio a raccontarli.

Ti disturba la generale ‘scarsa fedeltà’ ai fumetti d’origine?

Come detto prima, non credo che sia fondamentale, bisogna solo essere consapevoli del fatto che al cinema non si vedrà il fumetto, ma una storia che si ispira ad esso, più o meno fedelmente. Film come “Snowpiercer” o “Joker” non si possono definire fedeli alle controparti cartacee, eppure sfido chiunque a dire che siano oggettivamente brutti, anzi, sono dei piccoli capolavori.

Quale film vorresti vedere tu? (magari un personaggio mai portato al cinema o una storia in particolare)

Oltre a vedere film sono amante di svariate tipologie di fumetto, di conseguenza ci sono molte storie che una volta lette mi restano impresse vedendole già pronte per lo schermo. La natura seriale di queste però, molte volte comporta ad immaginare come sarebbero sotto forma di serie tv: penso a “Corto Maltese” di Hugo Pratt, ma anche a serie manga come “Orange Road” di Izumi Matsumoto (il mitico È quasi magia Johnny!) o “Hellsing” di Kota Hirano.

Cinematograficamente parlando vedrei benissimo l’adattamento di un action sci-fi come “Ronin” di Frank Miller o di una mia recente lettura, la delicata commedia romantica “Nonostante Tutto” dello spagnolo Jordi Lafebre.

Zack Snyder's Justice League (2021) supermanHai visto la Snyder’s Cut di Justice League?

L’ho vista e l’ho apprezzata, al netto di alcune scelte stilistiche che, come ripetuto allo sfinimento, possono essere condivise o meno. Ora non credo che quanto giunto al pubblico sia tutta la verità sulla questione Warner/ Whedon/ Snyder e non ho neanche interesse ad approfondire. La Snyder’s Cut migliora di gran lunga la versione cinematografica, ma non la trasforma in un capolavoro. Il pensiero più profondo da fare a riguardo è “perché non si poteva fare”? E torniamo al discorso di come le produzioni approcciano al fumetto e costruiscono i loro film.

La Warner probabilmente ha sbagliato, ha affidato il film a Joss Whedon, ma invece di chiedergli semplicemente di completarlo lo ha spinto a riadattarlo, a “simpatizzarlo” affinché potesse competere con le produzioni Marvel. Le fondamenta del progetto erano però del tutto diverse e i risultati si sono visti. Il percorso di Zack Snyder iniziato con “Man of Steel” e proseguito con “Batman v Superman” poteva non essere stato apprezzato pienamente, ma era condivisibile e di buona fattura. Personalmente quei film mi sono piaciuti. E avrebbero dovuto dare origine a tanto altro. L’aver tarpato le ali a Snyder, ostacolandone la visione creativa, è stato un passo falso che ha portato a continui cambiamenti in queste produzioni, e che stando a quanto circola in rete subiranno ulteriori stravolgimenti con l’uscita di “The Flash” di Andy Muschietti.

Cosa ti aspetti da The Suicide Squad – Missione Suicida di James Gunn?

Sono un grande fan di James Gunn, la sua è la vera favola del cinema. Un regista nato nel mondo dei film indipendenti a basso costo ricchi di scene splatter, volgarità e quant’altro (Troma!), che si è poi ritrovato catapultato nel mondo dello star system confenzionando pellicole irriverenti, innovative e soprattutto appassionanti. Il suo “Guardiani della Galassia” credo sia nella Top 5 dei migliori film attualmente realizzati dai Marvel Studios, e da “The Suicide Squad” non mi aspetto meno. Forse potrà essere straniante la visione di alcuni personaggi proposti in maniera del tutto diversa dal comunque recente “Suicide Squad” di David Ayer, ma dalle prime immagini diffuse credo davvero che sarà un grande film di intrattenimento, perché di questo si parla: divertimento.

Hai pensato che servirà aggiornamento del libro a breve?!

Si, in effetti la problematica di un volume del genere è proprio quella. Però bisogna comunque ricordare che è uscito in un momento particolare, chiudendo un vero e proprio ciclo. Al netto di qualche distribuzione ritardataria, di film quindi prodotti negli anni scorsi, ma arrivati in Italia solo di recente (penso all’indonesiano “Valentine – The Dark Avenger” del 2017 ma uscito di recente in home-video), Guida ai Cinecomics è un volume che ricopre perfettamente un periodo storico, dagli inizi all’era Covid. È un mattone fatto e finito, letteralmente e metaforicamente. Ciò che verrà dopo potrà essere sempre raccolto in un’altra edizione o, magari, in un ipotetico volume 2. Ad ogni modo, a questo, ci stiamo già pensando.

Di seguito il trailer di Fist of the North Star:

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