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[riflessione] Considerazioni sull’anno cinematografico e Top 15 dei film del 2016

29/12/2016 news di Alessandro Gamma

Un invito ai lettori/appassionati di cinema a espandere i loro orizzonti e non fermarsi a quello che i grandi studi spacciano per il meglio possibile sul mercato. C'è molto, molto di più.

Eccoci qui. Un altro anno cinematografico è passato e nel bene o nel male dobbiamo trarne le somme. Da dove cominciamo quindi, considerando la varietà di generi e soprattutto di fonti cui abbiamo attinto negli ultimi 365 giorni di visioni?

veloce come il vento 5Qualcuno ha parlato – per l’ennesima volta … – di ‘rinascita’ (o nuova direzione) del cinema italiano, grazie ai successi, per lo più inaspettati, di titoli come Perfetti Sconosciuti (oltre 17 milioni incassati), Lo Chiamavano Jeeg Robot, Veloce come il Vento o Mine. Quattro mosche bianche che, al di là degli effettivi meriti, sono state spinte più che altro dall’enorme battage pubblicitario dei distributori e dall’emozione incontrollata della stampa di settore. Tirando dentro per i capelli Indivisibili e Fuocoammare (entrambi con incassi ben lontani dal soddisfacente) arriviamo ad addirittura 6 film in una produzione annuale che sfiora i 200 … Siamo davvero qui ancora a parlare di nuovo corso? Per inciso, nessuna di queste pellicole riesce ad avvicinarsi alla classifica che trovate più sotto.

Spostiamoci quindi agli Stati Uniti, da cui sono arrivati gli immancabili film di supereroi, quest’anno ben 7, dei quali però solo 2 sequel (che giocavano sul sicuro), ovvero Captain America: Civil War e X-Men: Apocalisse. Gli attesi Batman v Superman e Suicide Squad si sono rivelati ben al di sotto delle aspettative, mentre parziali sorprese (ma solo per la ‘novità’ dei protagonisti) sono stati Deadpool e Doctor Strange. Il settimo? Max Steel! Come dite? Non lo avete visto nei cinema … In effetti non ci stupisce, visto che nemmeno in America sanno che è uscito (sarà che non è Marvel o DC o Fox? mmmm …). Anche qui, all’interno della catena di montaggio che ormai sono diventati i prodotti di questo tipo, non si trovano film degni di entrare in classifica.

rogue-oneVisto che l’abbiamo già indirettamente presa in considerazione senza però nominarla, rimaniamo sulla Disney, che come ben sapete si occupa anche di animazione e di Guerre Stellari. Ebbene, nella classifica non troverete Alla ricerca di Dory, Zootropolis o Il Drago Invisibile e Il Libro della Giungla, e nemmeno Rogue One – A Star Wars Story, opere dignitose (quasi tutte) ma ben lontane dall’essere memorabili.

Veniamo ai grandi nomi allora. Dovranno pur avercela fatta a entrare tra i migliori dell’anno i film (aka blockbuster) diretti da alcuni mostri sacri del calibro di Steven Spielberg (Il GGG), Tim Burton (Miss Peregrine), i fratelli Coen (Ave, Cesare!), Clint Eastwood (Sully), Woody Allen (Café Society), Ron Howard (Inferno) o da buoni mestieranti come David Yates (The Legend of TarzanAnimali fantastici e dove trovarli), Paul Feig (Ghostbusters), Antoine Fuqua (I Magnifici 7), Paul Greengrass (Jason Bourne), Edward Zwick (Jack Reacher – Punto di non ritorno) e Justin Lin (Star Trek Beyond)! Nope. Tutti colossal anestetizzanti usa e getta da milioni di dollari .

warcraft filmLanciamoci allora su quello che bazzichiamo di più, cioè il cinema horror, sci-fi, action, fantasy e comunque ‘di genere’ in senso lato. Senza troppi giri di parole, in sala sono arrivati alcuni titoli che non hanno fatto rimpiangere troppo il prezzo del biglietto, come The Neon Demon, 10 Cloverfield Lane, The Conjuring 2 – Il caso Enfield, Lights out – Terrore nel buio e Man in the dark ma la maggior parte si sono rivelati per lo più deludenti (o molto deludenti). Stiamo parlando di roba come Friend Request, The Boy, Shut InThe other side of the door, Ouija 2 – L’origine del male, Paradise Beach, Somnia, Blair Witch, Cell, Orgoglio e Pregiudizio e Zombie e La notte del giudizio 3 – Election Year (avrete già capito che nemmeno questi sono in lista …). Non è certo andata meglio ai fanta (-sy e -scienza), con grossi blockbuster che si sono rivelati della enormi bolle di sapone, come Warcraft – L’inizio, Passengers, Il cacciatore e la regina di ghiaccio Independence day 2 – Rigenerazione.

captain-fantastic-ross-film-viggo-mortensenSaprete poi che per il tipo di film che trattiamo (i generi li trovate nel barra del menu in alto) in questa classifica non troverete neppure opere drammatiche in senso stretto o commedie o biopic o roba radical chic come Paterson, Manchester by the sea, Moonlight, Io, Daniel BlakeSing Street, American Honey, Captain FantasticJackie o La La Land (che quasi sicuramente troverete in cima a molte altre).

Si ma quanto è snob questo pezzo, starete pensando se siete arrivati a leggere fino a qui. In realtà si tratta di un discorso ben più complesso. Ogni settimana escono solo in Italia una decina di film (si, davvero), ed è già praticamente impossibile vedere questi (anche per chi lo fa di mestiere). Considerate poi l’offerta dei canali streaming, spesso forieri di inaspettate perle (abbiamo addirittura istituito una rubrica apposita) e non dimenticate i molti Festival (da quelli enormi come Venezia, Roma e Torino a quelli più di settore come Udine e Trieste) dove vengono presentate tantissime altre pellicole (senza contare che noi siamo stati pure in trasferta a Sitges), di cui il 90% non arriva poi per un motivo o per l’altro nelle sale (nemmeno quando vincono un premio). Sommate a questa già sconfinata offerta tutto quello che esce direttamente in home video (e tenete a mente che questa forma di uscita non è riservata sempre o solo ai titoli più sfigati o di qualità scadente, anzi. Vi stupireste di vedere quanti film che trovate in vendita possono tranquillamente rivaleggiare con le proposte dei cinema ma finiscono ‘inspiegabilmente’ sugli scaffali di qualche negozio, spesso poco valorizzati per l’occhio meno attento).

the-eyes-of-my-mother-pesceVa beh, ma quindi cosa c’è in questa benedettalista? Ebbene, di seguito trovate quei titoli che per qualche ragione (che viene brevemente spiegata) sono riusciti a distinguersi dall’enorme massa informe. Non sono in ordine di merito. Come vedrete, ce ne sono parecchi asiatici, nessuno è costato 100 milioni di dollari e quasi nessuno è uscito in sala in Italia (alcuni auspicabilmente usciranno nel 2017, al cinema o almeno in DVD, altri probabilmente si potranno recuperare soltanto per vie ‘traverse’). Una piccola ennesima bacchettata ai distributori, che puntano ciecamente sempre sulle solite cose (o su quelle sbagliate), e contestualmente un invito ai nostri lettori a espandere i loro orizzonti e non fermarsi a quello che i grandi studi spacciano per il meglio possibile sulla piazza.

Ed eccoci alla Top 15 del 2016:

The Eyes of My Mother (Nicolas Pesce): un esordio folgorante con un’opera in bianco e nero disturbante, capace di colpire gli spettatori con alcune delle sequenze più raggelanti mai viste sullo schermo.

Train to Busan (Yeun Sang-ho): il regista coreano debutta al lungometraggio live action con un riuscitissimo zombie movie che dà una boccata d’aria a un genere che sembrava ormai aver detto tutto.

gantz-o-filmGantz: O (Yasushi Kawamura): l’adattamento in CGI del seinen manga di Hiroya Okuun non sarà perfetto, ma il character design dei protagonisti – e soprattutto dei mostri – è qualcosa di mai visto prima sul grande schermo. Un videogioco che prende vita e ti trascina in mezzo al caos.

Godzilla Resurgence (Shinji Higuchi e Hideaki Anno): i due maestri dell’animazione uniscono le forze per mettere in scena un’attualizzazione sorprendentemente politica e spettacolare dell’iconico Re dei Mostri, in un’opera innovativa che non si dimentica delle sue origini.

Elle (Paul Verhoeven): il controverso regista olandese torna sulle scene con un rape & revenge velato di solo apparente leggerezza, con una Isabelle Huppert mai così ambigua.

Operation Mekong (Dante Lam): il regista di Hong Kong dà fondo a tutto il suo talento per organizzare alcune delle scene d’azione più spettacolari della sua filmografia, aiutato dalle prove fisiche di Eddie Peng e Zhang Hanyu.

The Autopsy of Jane Doe (André Øvredal): il regista norvegese, insieme ai protagonisti Brian Cox ed Emile Hirsch, ci regala un approccio decisamente innovativo e sorprendente al genere delle ‘case stregate’.

Three (Johnnie To): il padrino dell’action-noir cinese ritorna finalmente alla forma tecnica e inventiva dei suoi tempi migliori in un thriller che dona al mondo un piano sequenza da manuale di regia.

the-monster-bertinoThe Monster (Bryan Bertino): Zoe Kazan ed Ella Ballentine sono le protagoniste di un horror teso e stratificato, uscito troppo in sordina.

The Mermaid (Stephen Chow): il regista cinese ci regala una favola fantastica che cela dietro alla leggerezza di facciata un messaggio decisamente serio e attuale.

The Greasy Strangler (Jim Hosking): Michael St. Michaels e Sky Elobar riescono a far morire dal ridere gli spettatori con un’apologia del cattivo gusto e del nauseabondo con pochi precedenti sul grande schermo.

The Witch (Robert Eggers): la giovane Anya Taylor-Joy è la protagonista del misterico debutto al lungometraggio del regista americano, metaforico e simbolico come poche altre opere viste negli ultimi anni.

Hell or High Water (David Mackenzie): Chris Pine, Ben Foster e Jeff Bridges sono il tris d’assi di un neo-western destinato a diventare un piccolo classico.

La Tartaruga Rossa (Michaël Dudok de Wit): co-prodotta dallo Studio Ghibli, una delle opere di animazione più intense e splendidamente realizzate dell’anno.

Kubo e la spada magica (Travis Knight): la Laika firma uno dei vertici dell’animazione in stop-motion, profondo e visivamente illuminante.

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