Riflessione | Il 2020 del cinema di fantascienza in Italia: (quasi) niente al cinema, tengono home video e streaming
01/01/2021 news di Alessandro Gamma
In un anno decisamente difficile, l'offerta di film è stata comunque dignitosa
Come già fatto nel 2017, nel 2018 e – naturalmente – nel 2019, anche in quest’anno decisamente anomalo e ci auguriamo irripetibile ci ritroviamo, dopo il cinema horror, a fare i conti con quanto arrivato dalle nostre parti nel corso degli scorsi 12 mesi in sala, in home video o direttamente in streaming per quanto riguardo l’offerta di titoli di fantascienza.
Come di consuetudine, partiamo dai film che sono arrivati concretamente nei nostri cinema nel corso degli ultimi 12 mesi, che sono stati – prevedibilmente – appena 5.
Si tratta di Tenet di Christopher Nolan (la recensione), di High Life di Claire Denis (la recensione) e di due titoli che mescolano la fantascienza rispettivamente con l’animazione giapponese, ovvero Promare di Hiroyuki Imaishi (la recensione) e con l’horror, ossia Underwater con Kristen Stewart (la recensione). Se il primo ha registrato incassi molto alti nonostante tutto (oltre 360 milioni di dollari nel mondo, quasi 7 milioni di euro in Italia) ma comunque ben al di sotto del suo potenziale, il secondo è stato gettato in pasto alla già solitamente rischiosissima stagione estiva, raccogliendo meno di 15.000 euro.
Il terzo è stato grosso modo in linea con le aspettative (circa 100.000 euro in una manciata di giorni di programmazione), mentre è stato il quarto a deludere di più, racimolando poco meno di 16 milioni di dollari negli USA (circa 400.000 euro da noi) a fronte di un budget stimato tra i 50 e gli 80 milioni.
Da segnalare poi l’insolita presenza di un film italiano, Creators – The Past di Piergiuseppe Zaia, passato praticamente inosservato al box office (circa 120.000 euro, nel frangente di riapertura dei cinema a ottobre) nonostante una discreta campagna pubblicitaria (iniziata addirittura a Lucca Comics & Games 2019).
Se i dati per Tenet e Underwater indicano un ‘allineamento’ della risposta del pubblico italiano a quella del resto del mondo, di più ardua lettura sono quelli per i restanti tre titoli che, forse, in condizioni ‘normali’ avrebbero potuto avere miglior fortuna.
Stessa sorte dell’attesissimo Dune di Denis Villeneuve è toccata invece a La terra dei figli di Claudio Cupellini, trasposizione dell’omonimo fumetto del 2016 di Gipi, e a Lumina di Samuele Sestieri, tutti rimandati a data da destinarsi.
Project Power con Jamie Foxx e Joseph Gordon-Levitt (la recensione) e Bloodshot con Vin Diesel (la recensione), nonostante contengano in effetti elementi sci-fi, sono inseribili nel genere ‘a parte’ dei cinecomic, quest’anno peraltro orfano della consueta trafila di titoli Marvel e DC. Entrambi sono comunque usciti nel nostro paese direttamente rispettivamente su Netflix e in home video / noleggio digitale. Se il primo era però già in partenza destinato alla visione casalinga, il film di David S.F. Wilson aveva fatto appena in tempo a uscire in diversi mercati, raccogliendo circa 38 milioni di dollari prima della chiusura delle sale.
Spostandoci sull’offerta esclusiva in streaming di Amazon Prime Video e di Netflix, segnaliamo la sci-fi esistenzialista di The Midnight Sky di – e con – George Clooney (la recensione), la fanta-commedia con loop temporale Palm Springs di Max Barbakow (la recensione) e l’indipendente L’immensità della notte di Andrew Patterson (la recensione), tre film che avrebbero meritato un passaggio nelle sale cinematografiche se ce ne fosse stata l’occasione.
Concludendo con le uscite home video (e spesso – poco dopo o contemporaneamente – anche sulle piattaforme di streaming) incontriamo il film canadese Code 8 con Stephen e Robbie Amell (la recensione), il lovecraftiano Il colore venuto dalla spazio di Richard Stanley (la recensione), l’anglo ungherese Archive – Non mi lasciare con Stacy Martin e Rhona Mitrai russi Invasion di Fedor Bondarchuk e Coma di Nikita Argunov, l’australiano Occupation di Luke Sparke e Freaks con Emile Hirsch (la recensione). Come già successo negli anni passati, si tratta di titoli di fantascienza ‘minori’ provenienti spesso da paesi che non sono i soliti Stati Uniti, che non sarebbero mai arrivati nelle sale nemmeno se fossero state regolarmente accessibili.
Un’offerta tutto sommato mediamente di buon livello (e non lontana in termini assoluti dai numeri del 2019), senza grandi cadute di stile e che sottolinea come il genere, pur faticando, sia ancora abbastanza vivo.
Di seguito il trailer di Tenet:
© Riproduzione riservata