Ripercorriamo l'anno appena concluso, indagando tra le pieghe della distribuzione nostrana e il box office per capire lo stato di salute di questa categoria
Come fatto per il cinema horror, con la conclusione del 2018 rinnoviamo anche per quest’anno (la riflessione sul 2017) il doveroso compito di tirare le somme anche su un altro genere che seguiamo sempre da molto vicino: la fantascienza.
La premessa è sempre la stessa: storicamente più complesso e difficile rispetto ad altri, è connotato da caratteristiche ben precise, che nel tempo si sono ampiamente imbastardite grazie alla commistione di svariati elementi presi a prestito dal cinema del terrore stesso, da quello di avventura e dal fantasy. Per questo motivo, i film che andremo a prendere in considerazione a prima vista sembrerebbero non appartenere alla stessa categoria, vista la varietà e le differenze tra un titolo e l’altro.
Ribadito questo, come sono andati gli ultimi 12 mesi? Possiamo ritenerci soddisfatti del numero di titoli arrivati in sala? La qualità media è stata alta oppure disastrosa? E il pubblico come ha risposto in termini di incassi e presenza? Nei seguenti paragrafi proveremo a rispondere a tutte queste domande, snocciolando dati e tirando le conseguenti conclusioni.
Entrando nel dettaglio – e cercando di rimanere il più ‘fantascientifici’ possibili – sono 11 le pellicole distribuite più o meno uniformemente tra gennaio e dicembre: Maze Runner – La rivelazione, Downsizing – Vivere alla grande, Ready Player One, Pacific Rim – La Rivolta, Solo – A Star Wars Story, Upgrade, The Predator, 2001: Odissea nello Spazio (restauro in 4K), A-X-L: Un’amicizia extraordinaria e Bumblebee.
Procediamo allora con gli incassi: a guardare tutti dall’alto sono Ready Player One con 4.9 milioni di euro e Solo – A Star Wars Story con 4.4 milioni, seguiti da Maze Runner – La rivelazione con 2.5 milioni, Pacific Rim – La Rivolta con 2.2 milioni e Bumblebee (attualmente sopra i 2.5 milioni). Le delusioni più grosse sono sicuramente arrivate invece da The Predator, che ha rastrellato solo 832.000 euro e da Downsizing – Vivere alla Grande con Matt Damon, che ha portato a casa la miseria di 290.000 euro. Molto male anche l’interessante Upgrade – prodotto dalla Blumhouse e distribuito, con largo ritardo, da Universal Pictures – con 66.900 euro complessivi. A sorprendere sono invece i 260.000 euro raccolti in poche giorni dall’edizione restaurata in 70mm e in 4K di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick e i 302.000 euro di A-X-L: Un’amicizia extraordinaria.
Se tutto sommato la situazione nei cinema è rimasta invariata, un interessante balzo in avanti l’ha fatto Netflix, che ha raddoppiato la propria offerta (sulla qualità possiamo discutere invece …), tra titoli sci-fi originali o distribuiti in esclusiva, grazie soprattutto al fatto che alcuni grandi studi americani hanno cominciato a ‘sbolognargli’ certi film ritenuti ‘a rischio’ optando per girarli alla piattaforma di streaming piuttosto che incappare nell’irreparabile tonfo commerciale (secondo considerazioni tutte da decifrare …). Da inizio anno sono infatti arrivati The Cloverfield Paradox, Mute di Duncan Jones, Annientamento con Natalie Portman, The Titan con Sam Worthington, Anon con Clive Owen e Amanda Seyfried, Tau con Maika Monroe, Beyond Skyline con Frank Grillo, Osiride – Il Nono Pianeta con Kellan Lutz, Extinction con Michael Peña e Lizzy Caplan, Illang – Uomini e lupi e l’interattivo Black Mirror: Bandersnatch.
Cosa resta quindi? L’home video, che, a parte alcuni recuperi molto ghiotti e attesi come Turbo Kid di François Simard, Anouk Whissell e Yoann-Karl Whissell (2015), Colossal con Anne Hathaway e Jason Sudeikis (2016) e Scontri Stellari Oltre La Terza Dimensione di Luigi Cozzi (1978), si è limitato a offrire agli appassionati uno stuolo di film solo vagamente interessanti e a basso budget provenienti dai paesi più disparati. Abbiamo Taking Earth di Grant Humphreys (Sudafrica), Arés di Jean-Patrick Benes (Francia), The Last Scout – L’Ultima Missione di Simon Phillips (UK), Dance To Death – Sfida L’Arena di Andrey Volgin (Russia), Una Luna Chiamata Europa di Kornél Mundruczó (Ungheria), Radius di Caroline Labrèche e Steeve Léonard (Canada) e Bleeding Steel – Eroe D’Acciaio con Jackie Chan (Cina). A margine restano un pugno di titoli americani già pensati a monte, giustamente, per il direct-to-video, ossia Starship Troopers – Attacco Su Marte, 2030 – Fuga Per Il Futuro con Nicolas Cage, La Fuga Dell’Assassino con Jonathan Rhys Meyers e Death Race 4 – Anarchia.
Nei prossimi mesi invece sono diversi gli osservati speciali, tra cui Alita: Angelo della Battaglia di Robert Rodriguez (con James Cameron alla produzione), l’Episodio IX di Star Wars e il nuovo Terminator, Captive State con John Goodman, Godzilla II: King of Monsters, Ad Astra con Brad Pitt e Replicas con Keanu Reeves. Insomma, il paziente sci-fi arranca, ma a quanto pare è ancora presto per staccare la spina.
Di seguito il trailer italiano di Ready Player One: