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Riflessione | Il 2018 del cinema horror in Italia: un genere in salute, ma poca memorabilità

31/12/2018 news di Alessandro Gamma

Uno sguardo sull'anno che si sta per concludere, tra numeri al box office, pregi e difetti della distribuzione nostrana e variegati gusti del pubblico della penisola

Siamo ormai giunti alla fine del 2018 cinematografico e – proprio come avvenuto lo scorso anno – è quindi doveroso fare alcune considerazioni – parallelamente a quelle sulla fantascienza – anche sull’horror, un genere che da queste parti ci sta parecchio a cuore. Riguardando ai 12 mesi appena trascorsi, quanti titoli hanno davvero lasciato il segno sul nostro immaginario? Quanti sono i filmi che arrivavano in sala con grosse aspettative e si sono rivelati tremende delusioni? Quanti quelli a cui non avremmo dato un euro e invece ci hanno favorevolmente sorpreso? E soprattutto, in un senso o nell’altro, qual è stata la risposta del botteghino italico? Cercheremo nei prossimi paragrafi di rispondere a tutte queste domande, provando a fare due conti e trarre le debite somme.

la prima notte del giudizio filmAndando nel dettaglio, e rimanendo ‘elastici’ su cosa far rientrare nella definizione, sono 32 le pellicole riconducibili all’horror arrivate nei nostri cinema nel corso del 2018 (ben cinque in più rispetto al 2017), spalmate tutto sommato omogeneamente tra gennaio e dicembre, senza soluzione di continuità o tatticismi precisi dei distributori (a riprova che un dato mese/giorno/weekend non viene visto come una discriminante): Insidious – L’ultima chiave, The Midnight Man, La Vedova Winchester, Slumber – Il Demone del Sonno, La forma dell’acqua, The Lodgers – Non Infrangere le Regole, The wicked Gift, A quiet place – Un posto tranquillo, The strangers 2: Prey at Night, Ghost stories, Hereditary – Le radici del male, Obbligo o verità, La prima notte del giudizio, Thelma, Breaking in, La settima musa, Die In One Day – Improvvisa o Muori, The End? – L’inferno fuori, Hostile, Unsane, Shark – Il primo squalo, Dark hall, La casa delle bambole, Slender Man, Revenge, The Nun – La Vocazione del male, Hell Fest, The Domestics, Searching, Tokyo Ghoul – Il Film, Overlord, Halloween e Terror Take Away.

Ben pochi i titoli che eviteranno il dimenticatoio subitaneo, ma questo ha passato il convento (e qualche gemma comunque c’è).

Procediamo coi dati incontrovertibili, ovvero gli incassi. Partendo da quelli che hanno totalizzato più di un milione, al di là di La forma dell’acqua di Guillermo del Toro, forte del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 2017 e dei quattro premi Oscar, che ha despoteggiato e che guarda tutti dall’altissimo con 8.7 milioni di euro (ok, non è un film del terrore puro, ma stateci …), non sorprendono i 5.5 milioni di euro di The Nun – La Vocazione del Male e i 5 milioni del blockbuster estivo Shark – Il primo squalo con Jason Statham (unico film con un budget di produzione ampiamente superiore – 150 milioni di dollari – a quello di tutti gli altri, che oscillano tra i 10 e i 20 milioni di dollari), mentre qualcosa di più era forse lecito aspettarsi dal nuovo Halloween di David Gordon Green (3.4 milioni di euro), La prima notte del giudizio (1.6 milioni), Insidious – L’ultima chiave (1.4 milioni) e A quiet place – Un posto tranquillo (1.4 milioni). A stupire – un po’ – sono invece i 2.2 milioni di euro di Obbligo o verità, gli 1.4 milioni di La Vedova Winchester con Helen Mirren, gli 1.4 milioni di Slender Man e gli 1.5 milioni di Hereditary – Le radici del male (forte però di un vasto battage pubblicitario).

casa delle bambole ghostlandAppena a ridosso troviamo invece – questi si vera sorpresa – The Midnight Man con 962.000 euro (primo horror dell’anno), La casa delle bambole di Pascal Laugier con 843.000 euro ed Hell Fest con 723.000 euro (uscito però felicemente il 31 ottobre)

E se non si poteva chiedere molto di più a La Settima Musa di Jaume Balagueró (con un imprevedibile 515.000 euro), Dark Hall con Uma Thurman (356.000 euro), Slumber – Il Demone del Sonno con Maggie Q (309.000 euro), Ghost Stories con Martin Freeman(345.000 euro), The Lodgers – Non Infrangere le Regole (326.000 euro) e Revenge (318.000 euro, ma era forse lecito aspettarsi di più viste le molte critiche positive sulla cresta delle quali arrivava), tutti titoli gestiti da case di distribuzione di medie dimensioni, a deludere le aspettative al box office sono sicuramente stati The strangers 2: Prey at Night (586.000 euro), Overlord di Julius Avery (488.000 euro, ma budget sostanzioso di 38 milioni) e Searching (259.000 euro).

Sono quattro invece i film che non hanno nemmeno lontanamente raggiunto la soglia dei 100.000 euro. Ma se per i semi-invisibili – e validi – The Domestics con Kate Bosworth (61.400 euro) e il norvegese Thelma di Joachim Trier(34.500 euro) c’era da aspettarselo, ben altro discorso potrebbe / dovrebbe essere fatto per Breaking In di James McTeigue e Unsane di Steven Soderbergh, distribuiti rispettivamente da due big – che ci hanno creduto pochissimo – come Universal Pictures e 20th Century Fox e (in)capaci di rastrellare solo 15.100 euro e 27.000 euro.

Del francese Hostile di Mathieu Turie del giapponese Tokyo Ghoul – Il Film (unico horror asiatico del 2018 …) non sono stati resi noti i dati, quindi lasciamo a voi le congetture sui possibili incassi.

Veniamo quindi all’Italia: soltanto di The End? – L’inferno fuori di Daniele Misischia, Die In One Day – Improvvisa O Muori di Eros D’Antona e The Wicked Gift del fratello Roberto D’Antona e Terror Take Away di Alberto Bogo ce l’hanno fatta ad arrivare nei cinema, con il primo che ha racimolato poco più di 150.000 euro (degli altri non sono stati comunicati gli incassi). Il resto delle produzioni nostrane, più o meno recenti, sono arrivate nelle mani degli appassionati esclusivamente in home video (DVD e/ Blu-ray). Si tratta di The Pyramid di Roberto Albanesi, Luca Alessandro, Simone Chiesa, Alex Visani, Antonio Zannone; The Antithesis di Francesco Mirabelli; Sangue Misto di Davide Scovazzo, Paolo Del Fiol, Edo Tagliavini, Lorenzo Lepori, Chiara Natalini, Isabella Noseda, Raffaele Picchio; Lilith’s Hell di Vincenzo Petrarolo; l’antologico After Midnight di Davide Pesca, Daniele Misischia, Francesco Longo, Nicola Pegg, Eugenio Villani, Davide Cancila, Roberto Albanesi, Luca Bertossi; Suffering Bible di Davide Pesca; Notte Nuda di Lorenzo Lepori. La strada è evidentemente ancora lunga, ma un po’ più di coraggio da parte dei distributori forse premierebbe.

Netflix: se non va dimenticata la riuscita serie Hill House di Mike Flanagan, il servizio di streaming – ormai un competitor a tutti gli effetti – anche nel 2018 ha messo a catalogo una manciata di film (originali o distribuiti in esclusiva) dalla qualità altalenante come Apostolo di Gareth Evans, Family Blood di Sonny Mallhi, The Open House con Dylan Minnette, May the Devil take you, l’apocalittico La fine, Il RitualeCAM di Daniel Goldhaber e Bird Box (record di visioni assoluto per la piattaforma, con 45 milioni di utenti che hanno visto il film con Sandra Bullock nel corso della prima settimana).

Tolte le sale cinematografiche e lo streaming casalingo, una discreta fetta di film horror sono però stati distribuiti anche direttamente in DVD e/o Blu-ray. E non si tratta – come si potrebbe credere – di titoli già pensati per il direct-to-video come Don’t Kill It con Dolph Lundgren, Sharknado 5 – Global Swarming, Tremors 6 – A Cold Day In Hell o German Angst di Jörg Buttgereit, Michal Kosakowski, Andreas Marschall, ma anche di doverosi recuperi ancora clamorosamente inediti come nel caso di Inside – A L’Interieur (del 2007!!), Excision (2012), Starry Eyes (2014) e Vita Da Vampiro – What We Do In The Shadows (2014). Lascia invece abbastanza perplessi la scelta di ‘tagliare’ dalle uscite in sala potenziali successi (visti quelli che poi invece ci sono finiti …) come La Battaglia Dei Demoni – Sadako Vs KayakoSouthbound – Autostrada Per L’InfernoThe Limehouse Golem – Mistero Sul TamigiDeserto Rosso Sangue, Berlin Syndrome – In Ostaggio, Mom And Dad con Nicolas Cage, Cold Skin di Xavier Gens, i russi Diggers di Tikhon Kornev e The Bride di Svyatoslav Podgaevskiy, Downrange di Ryûhei Kitamura e The Vault con James Franco.

In conclusione, dopo questo elenco e i meri numeri, cosa resta? Anche per il 2018, emerge piuttosto incontrovertibile che il cinema horror goda di buona salute in Italia – con incassi mediamente soddisfacenti (anche di molti in taluni casi) – e che il pubblico qui da noi sembri sempre apprezzare qualsiasi cosa gli si propini – dai fantasmi rancorosi ai killer mascherati, dai mostri deformi alle suore demoniache ai megalodonti affamati di bagnanti cinesi, fino agli ennesimi capitoli di saghe arcinote, che però evidentemente non stancano ancora (mancano gli zombi a questo giro). Un buon auspicio dunque anche per il 2019 (che giustamente si apre proprio l’1 gennaio con Suspiria di Luca Guadagnino) e un rinnovato invito ai distributori nostrani a osare un bel po’ di più, specie con quei titoli magari premiati nel circuito di importanti Festival internazionali di settore come Sitges, il BIFFF di Bruxelles o lo Screamfest.

Tuttavia, sul fronte Italia non abbiano notizie incoraggianti al momento di uscite per il cinema (Curse of the Blind Dead di Raffaele Picchio dovrebbe arrivare direttamente in home video e VOD), mentre tra i titoli internazionali più anticipati ci sono senza subbio IT: Parte 2 di Andrés Muschietti (campione assoluto di incassi del 2017), 3 from Hell di Rob Zombie, il remake di Cimitero Vivente / Pet Sematary Us di Jordan Peele.

Di seguito il trailer italiano della pellicola horror che ha dominato l’anno, The Nun – La Vocazione del Male: